mercoledì 26 giugno 2013
martedì 25 giugno 2013
Libertà e responsabilità
Libertà e responsabilità
La persona incapace di essere responsabile è anche
incapace di essere libera. Meglio ancora è incapace di riconoscere la propria
libertà.
Essere responsabili
è una qualità che tutti dovrebbero avere, ma è molto scomoda…Diversamente la
pretesa di libertà è un paradosso poiché si è sempre liberi, anche quando non
lo si riconosce.
Il fatto di negare
la propria responsabilità è come negare la propria libertà. Ossia è IL
paradosso.
Molte persone
credendo che essere responsabili equivalga ad essere in “colpa”. Ma dato che la
colpa NON ESISTE, il ritenere l’essere responsabile in quel modo, è inadeguato.
Sembra impossibile
che la libertà sia connessa alla responsabilità, ma ad una più attenta
osservazione ci è chiaro che essere liberi significa proprio essere
responsabili, e con fierezza.
Essere fieri di
essere responsabili fa dell’essere umano un individuo consapevole.
La consapevolezza è
quanto di più prezioso si possa avere. Senza di essa saremmo dei…mammut.
Il che non ci eleva
certamente. L’elevazione personale e Spirituale deriva da un comportamento
preciso, autentico, privo di ma e di se, ma colmo di certezze.
Essere certi di
essere liberi ci pone istantaneamente nella condizione di essere
contemporaneamente responsabili, causativi e fieri di esserlo.
Solo e sempre la
paura ci pone nella condizione di non essere ciò che si è: istanze divine
“momentaneamente” smemorate….
Tutto il lavoro da
compiersi è solo cercare nella coscienza profonda quel quid di fuoco che ci
ricordi chi siamo, da dove veniamo e quale sia il nostro vero scopo.
Certamente non è
semplice, occorre una partecipazione quotidiana, serenità d’animo e
determinazione.
Ricorda una volta
che sapevi esattamente una cosa? Come ti sentivi?
Ecco, quando ci si
ricorda di sapere “quella” cosa il nostro compito è di mantenerla viva.
Se poi ti impegni
anche a trasmetterla ad altri…beh, la tua opera è insigne.
Fate ciò che
ritenete meglio per voi, ma anche per gli altri.
Non siamo forse
tutti UNO?
Ciao
Paolo Oddenino
Paris
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giovedì 20 giugno 2013
condivisioni sul Principio Femmile
CONDIVISIONI DEL PERCORSO FORMATIVO DE IL PRINCIPIO FEMINILE di Paolo Oddenino Paris
IL PRINCIPIO FEMMINILE (2013)
Ciao Paolo,il percorso è
giunto a termine i benefici acquisiti,permangono,grazie per la tua abilità
nell'affrontare argomenti particolari,senza lasciare un benché minimo imbarazzo
in chi ti ascolta,solo la tua intelligenza,ha potuto far si che il percorso avesse
un ottimo risultato,ho capito cose di me importanti,ho fatto pace con persone
con le quali ero in conflitto,senza null'altro fare,solo gli esercizi che tu
hai proposto,ho iniziato ,nella giornata del ritiro a fare i primi esercizi,ti
posso garantire che mi muovevo con il bacino,come fossi un armadio,man mano che
sono andata avanti,riesco a muovere il bacino come se avessi fatto danza del
ventre,che spettacolo,è cambiato il mio giro vita ,sento di aver fatto pace con
me stessa anche se a volte ci ricasco,ma sono consapevole,questo fa la
differenza,sto perdendo peso, al momento sono a meno 6 kg, senza fare nessuna
fatica, grazie so di non aver espresso con le parole, tutto il mio sentito, ma
tu sai cogliere l'essenziale, con l'affetto di sempre grazie a te grazie a
Luigi.
Maria Antonia Caruso.
PS
la percezione di essere
UNO anche se non è sempre così,è formidabile ciao.
Condivisione sul Corso: Il Principio Femminile
C’è stato un momento in cui
qualcosa è scattato, un pulsante è stato pigiato e improvvisamente tutto un
aspetto della mia esistenza è apparso diverso.
Allora ho preso una decisione:
comprendere che cosa sia successo e come sia successo.
A quel punto tutto si è trasformato, una serie di
avvenimenti hanno cambiano aspetto, si sono messi in file in un battibaleno, quasi non riesco
più a fermare il moto di combinazione dei pezzi del cammino.
Questa premessa per cercare di
condividere ciò che mi è accaduto quando
( e sul quando non so proprio “come” dire) sono divenuta consapevole del Principio Femminile.
E’ forse stato quando ho iniziato
un corso sul Principio femminile tenuto magistralmente da Paolo?
E’ stato forse quando ho letto
alcuni straordinari testi di donne straordinarie che hanno voluto condividere
con le altre donne la loro crescita in quanto esseri femminili?
E’ stato forse quando ho seguito uno
straordinario corso sull’energia femminile di Patrizia Terreno?
E’ stato forse quando mia madre
ha desiderato fortemente di partorire una bambina?
O forse quando ho scelto che la
forma femminile era quella adatta a realizzare lo scopo della mia vita?
Ho posto alcune domande (e sarei
potuta andare avanti all’infinito) per indicare che la presa di coscienza di un aspetto di ciò
che siamo è la presa di coscienza di
tutto ciò che siamo e che a ogni passo
posso vedere i milioni o miliardi di passi precedenti e tutti qui ora
contemporaneamente. Che viaggio! Che occasioni! Che vita straordinaria, che
cori, mia Sophia! (scusa la citazione variata da Leopardi).
Quando torneremo a CASA, la
nostra CASA…no, Quando tornerò a casa, la mia CASA non sarà più la medesima. La
circolarità non riporta allo stesso identico punto. C’è un “tempo eterno”
da prendere in considerazione e di cui io sono consapevole, grazie ai maestri
che con spade piene di luce proteggono un luogo che Noi (Io e Tu o l’Uno) renderemo
NUOVO: siamo in eterna ristrutturazione!
Grazie Paolo
Daniela
Brusco
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mercoledì 19 giugno 2013
Nell’armadio vecchio
Nell’armadio vecchio
Si dice, che ciascuno di noi se aprisse l’armadio più
vecchio scoprirebbe cose che sono state scordate. Cose importanti, cose che con
il tempo si sono affievolite, sbiadite, a volte logore. Eppure proprio quelle
cose ci hanno accompagnato nella vita per anni. Ma quali sono quelle cose?
Credo che ciascuno di noi debba scoprirlo da sé. Aprire l’
“armadio” e guardarci dentro, senza ansia e senza fretta, ma con curiosità e un
po’ di ottimismo. Si potrebbero scoprire qualità che non si sono più
rappresentate oppure abilità che non si sono più usate. Si scoprirebbe una
parte di noi che, pur essendo stata
presente nella nostra vita, oggi sembrano offuscate, se non sparite del tutto.
Potremmo trovare cose che potrebbero servirci proprio ora,
oppure cose che potremmo regalare. Spesso scordiamo di avere cose per il solo
fatto di non usarle da tempo, ma poi quando ci servono non sappiamo più dove le
abbiamo messe.
Questo armadio è molto particolare, non è visibile, non
occupa spazio e non invecchia nel tempo. E’ dentro di noi, E’ un armadio
magico, nel quale abbiamo anche messo ricordi, immagini, eventi, emozioni e
pensieri e sono ancora tutti lì. Nessuno li ha toccati. E’ vero qualcuno è
logoro, ma possiamo sempre rinnovarlo con qualcosa di più recente e nuovo.
Tutto dipende da noi, come sempre…
Diamo un’occhiata ogni tanto dentro questo armadio, potrebbe
riservarci delle sorprese. E a chi non piacciono le sorprese? Certo quelle
gradevoli, in ogni caso quelle sgradevoli potremmo sempre gettarle via.
Liberarci finalmente di qualcosa che abbiamo scordato, ma che ci dava fastidio
e non sapevamo più perché.
Un’ attenta osservazione ci può permettere di ordinare in
modo corretto la stessa vita.
Basta un po’ di buona volontà.
Ciao
Paolo
Oddenino Paris
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martedì 18 giugno 2013
Romanzi assurdi
Romanzi assurdi
Esistono romanzi e romanzi, alcuni facili da leggere e
semplici da capire, altri assolutamente assurdi e incomprensibili, non solo da
capire ma da intuire.
Essi sono quelli
della vita vissuta, senza alcuna responsabilità, senza capacità di essere
coerenti, senza una meta chiara e dichiarata.
Questi romanzi non
sono scritti su carta, ma vissuti dai protagonisti, in genere persone che si
lasciano guidare dalla rabbia senza conoscerne il vero motivo. Il quale è di
solito, la rabbia verso se stessi. Conoscete qualcuno così?
Io ne ho conosciuti
diversi e mai, dico MAI, sono riuscito a farli “ragionare”, poiché la loro
fermezza nella collera era ed è enorme.
Vittime di un
carnefice mai identificato, si lasciano vivere senza avere il minimo senso della
vita, senza conoscere le esigenze altrui e se le conoscono le ignorano. Persone
che nonostante l’evidenza riescono a negare anche quella.
Persona che non
sono mai puntuali, mai sincere, ma che si nascondono dietro improvvisate leggi,
che non esistono, per favorire le loro follie mentali.
Folli? No,
sarebbero curabili. La loro follia non è riconosciuta né da loro e nemmeno da
chi li conosce poco. Persone che hanno di se stesse una bassissima stima,
“controbilanciata” da una presunzione immensa.
Persone che data
una parola non la mantengono mai, ed hanno sempre una scusante per questo
comportamento. La “colpa” è sempre dell’altro!
Colpa, ecco cosa li
tormenta, ecco cosa li avvilisce, non sapere per cosa si sentono in colpa e
quindi vittime di un non identificato “carnefice”.
Il fatto è che il
carnefice non esiste, vittima e carnefice sono, in questi casi la stessa
persona. Ed è per questo che non sono aiutabili. NON vogliono esserlo,
preferiscono vivere come barboni e accusare chiunque del loro stato.
Vivono ai margini
della società mediante espedienti, piccole truffe, in genere fatte ad amici o
parenti. Persone che per evitare di infierire non li denunciano.
Ecco queste sono i
romanzi della vita vissuta.
Qualcuno conosce
persone così fatte?
Statene alla larga,
non otterreste mai un rimedio.
Salve a tutti
Paolo Oddenino Paris
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