martedì 25 giugno 2013

LE EMOZIONI - parla Paolo Oddenino Paris

IL PENSIERO CAUSATIVO - parla Paolo Oddenino Paris

Libertà e responsabilità



Libertà e responsabilità

La persona incapace di essere responsabile è anche incapace di essere libera. Meglio ancora è incapace di riconoscere la propria libertà.
Essere responsabili è una qualità che tutti dovrebbero avere, ma è molto scomoda…Diversamente la pretesa di libertà è un paradosso poiché si è sempre liberi, anche quando non lo si riconosce.
gli articoli di Paolo Oddenino Paris

Il fatto di negare la propria responsabilità è come negare la propria libertà. Ossia è IL paradosso.
Molte persone credendo che essere responsabili equivalga ad essere in “colpa”. Ma dato che la colpa NON ESISTE, il ritenere l’essere responsabile in quel modo, è inadeguato.
Sembra impossibile che la libertà sia connessa alla responsabilità, ma ad una più attenta osservazione ci è chiaro che essere liberi significa proprio essere responsabili, e con fierezza.
Essere fieri di essere responsabili fa dell’essere umano un individuo consapevole.
La consapevolezza è quanto di più prezioso si possa avere. Senza di essa saremmo dei…mammut.
Il che non ci eleva certamente. L’elevazione personale e Spirituale deriva da un comportamento preciso, autentico, privo di ma e di se, ma colmo di certezze.
Essere certi di essere liberi ci pone istantaneamente nella condizione di essere contemporaneamente responsabili, causativi e fieri di esserlo.
Solo e sempre la paura ci pone nella condizione di non essere ciò che si è: istanze divine “momentaneamente” smemorate….
Tutto il lavoro da compiersi è solo cercare nella coscienza profonda quel quid di fuoco che ci ricordi chi siamo, da dove veniamo e quale sia il nostro vero scopo.
Certamente non è semplice, occorre una partecipazione quotidiana, serenità d’animo e determinazione.
Ricorda una volta che sapevi esattamente una cosa? Come ti sentivi?
Ecco, quando ci si ricorda di sapere “quella” cosa il nostro compito è di mantenerla viva.
Se poi ti impegni anche a trasmetterla ad altri…beh, la tua opera è insigne.
Fate ciò che ritenete meglio per voi, ma anche per gli altri.
Non siamo forse tutti UNO?
Ciao
                                                               Paolo Oddenino Paris

giovedì 20 giugno 2013

condivisioni sul Principio Femmile



CONDIVISIONI DEL PERCORSO  FORMATIVO DE IL PRINCIPIO FEMINILE di Paolo Oddenino Paris


IL PRINCIPIO FEMMINILE (2013)

Ciao Paolo,il percorso è giunto a termine i benefici acquisiti,permangono,grazie per la tua abilità nell'affrontare argomenti particolari,senza lasciare un benché minimo imbarazzo in chi ti ascolta,solo la tua intelligenza,ha potuto far si che il percorso avesse un ottimo risultato,ho capito cose di me importanti,ho fatto pace con persone con le quali ero in conflitto,senza null'altro fare,solo gli esercizi che tu hai proposto,ho iniziato ,nella giornata del ritiro a fare i primi esercizi,ti posso garantire che mi muovevo con il bacino,come fossi un armadio,man mano che sono andata avanti,riesco a muovere il bacino come se avessi fatto danza del ventre,che spettacolo,è cambiato il mio giro vita ,sento di aver fatto pace con me stessa anche se a volte ci ricasco,ma sono consapevole,questo fa la differenza,sto perdendo peso, al momento sono a meno 6 kg, senza fare nessuna fatica, grazie so di non aver espresso con le parole, tutto il mio sentito, ma tu sai cogliere l'essenziale, con l'affetto di sempre grazie a te grazie a Luigi.
Maria Antonia Caruso.
PS
la percezione di essere UNO anche se non è sempre così,è formidabile ciao.



Condivisione sul Corso: Il Principio Femminile

C’è stato un momento in cui qualcosa è scattato, un pulsante è stato pigiato e improvvisamente tutto un aspetto della mia esistenza è apparso diverso.
Allora ho preso una decisione: comprendere che cosa sia successo e come sia successo.
A quel punto tutto si è trasformato, una serie di avvenimenti hanno cambiano aspetto, si sono messi  in file in un battibaleno, quasi non riesco più a fermare il moto di combinazione dei pezzi del cammino.
Questa premessa per cercare di condividere ciò che mi è accaduto quando  ( e sul quando non so proprio “come” dire)  sono divenuta consapevole del Principio  Femminile.
E’ forse stato quando ho iniziato un corso sul Principio femminile tenuto magistralmente da Paolo?
E’ stato forse quando ho letto alcuni straordinari testi di donne straordinarie che hanno voluto condividere con le altre donne la loro crescita in quanto esseri femminili?
            E’ stato forse quando ho seguito uno straordinario corso sull’energia femminile di Patrizia Terreno?
E’ stato forse quando mia madre ha desiderato fortemente di partorire una bambina?
O forse quando ho scelto che la forma femminile era quella adatta a realizzare lo scopo della mia vita?
Ho posto alcune domande (e sarei potuta andare avanti all’infinito) per indicare che  la presa di coscienza di un aspetto di ciò che siamo  è la presa di coscienza di tutto ciò che siamo e che a ogni passo  posso vedere i milioni o miliardi di passi precedenti e tutti qui ora contemporaneamente. Che viaggio! Che occasioni! Che vita straordinaria, che cori, mia Sophia! (scusa la citazione variata da Leopardi).
Quando torneremo a CASA, la nostra CASA…no, Quando tornerò a casa, la mia CASA non sarà più la medesima. La circolarità non riporta allo stesso identico punto. C’è un “tempo eterno” da prendere in considerazione e di cui io sono consapevole, grazie ai maestri che con spade piene di luce proteggono un luogo che Noi (Io e Tu o l’Uno)  renderemo  NUOVO: siamo in eterna ristrutturazione!
Grazie Paolo
Daniela Brusco

mercoledì 19 giugno 2013

Nell’armadio vecchio



Nell’armadio vecchio

gli articoli di Paolo Oddenino Paris

Si dice, che ciascuno di noi se aprisse l’armadio più vecchio scoprirebbe cose che sono state scordate. Cose importanti, cose che con il tempo si sono affievolite, sbiadite, a volte logore. Eppure proprio quelle cose ci hanno accompagnato nella vita per anni. Ma quali sono quelle cose?
Credo che ciascuno di noi debba scoprirlo da sé. Aprire l’ “armadio” e guardarci dentro, senza ansia e senza fretta, ma con curiosità e un po’ di ottimismo. Si potrebbero scoprire qualità che non si sono più rappresentate oppure abilità che non si sono più usate. Si scoprirebbe una parte di noi  che, pur essendo stata presente nella nostra vita, oggi sembrano offuscate, se non sparite del tutto.
Potremmo trovare cose che potrebbero servirci proprio ora, oppure cose che potremmo regalare. Spesso scordiamo di avere cose per il solo fatto di non usarle da tempo, ma poi quando ci servono non sappiamo più dove le abbiamo messe.
Questo armadio è molto particolare, non è visibile, non occupa spazio e non invecchia nel tempo. E’ dentro di noi, E’ un armadio magico, nel quale abbiamo anche messo ricordi, immagini, eventi, emozioni e pensieri e sono ancora tutti lì. Nessuno li ha toccati. E’ vero qualcuno è logoro, ma possiamo sempre rinnovarlo con qualcosa di più recente e nuovo. Tutto dipende da noi, come sempre…
Diamo un’occhiata ogni tanto dentro questo armadio, potrebbe riservarci delle sorprese. E a chi non piacciono le sorprese? Certo quelle gradevoli, in ogni caso quelle sgradevoli potremmo sempre gettarle via. Liberarci finalmente di qualcosa che abbiamo scordato, ma che ci dava fastidio e non sapevamo più perché.
Un’ attenta osservazione ci può permettere di ordinare in modo corretto la stessa vita.
Basta un po’ di buona volontà.
Ciao
                                                            Paolo Oddenino Paris



martedì 18 giugno 2013

Romanzi assurdi



Romanzi assurdi

Esistono romanzi e romanzi, alcuni facili da leggere e semplici da capire, altri assolutamente assurdi e incomprensibili, non solo da capire ma da intuire.
Essi sono quelli della vita vissuta, senza alcuna responsabilità, senza capacità di essere coerenti, senza una meta chiara e dichiarata.
Questi romanzi non sono scritti su carta, ma vissuti dai protagonisti, in genere persone che si lasciano guidare dalla rabbia senza conoscerne il vero motivo. Il quale è di solito, la rabbia verso se stessi. Conoscete qualcuno così?
Io ne ho conosciuti diversi e mai, dico MAI, sono riuscito a farli “ragionare”, poiché la loro fermezza nella collera era ed è enorme.
Vittime di un carnefice mai identificato, si lasciano vivere senza avere il minimo senso della vita, senza conoscere le esigenze altrui e se le conoscono le ignorano. Persone che nonostante l’evidenza riescono a negare anche quella.
Persona che non sono mai puntuali, mai sincere, ma che si nascondono dietro improvvisate leggi, che non esistono, per favorire le loro follie mentali.
Folli? No, sarebbero curabili. La loro follia non è riconosciuta né da loro e nemmeno da chi li conosce poco. Persone che hanno di se stesse una bassissima stima, “controbilanciata” da una presunzione immensa.
Persone che data una parola non la mantengono mai, ed hanno sempre una scusante per questo comportamento. La “colpa” è sempre dell’altro!
Colpa, ecco cosa li tormenta, ecco cosa li avvilisce, non sapere per cosa si sentono in colpa e quindi vittime di un non identificato “carnefice”.
Il fatto è che il carnefice non esiste, vittima e carnefice sono, in questi casi la stessa persona. Ed è per questo che non sono aiutabili. NON vogliono esserlo, preferiscono vivere come barboni e accusare chiunque del loro stato.
Vivono ai margini della società mediante espedienti, piccole truffe, in genere fatte ad amici o parenti. Persone che per evitare di infierire non li denunciano.
Ecco queste sono i romanzi  della vita vissuta.
Qualcuno conosce persone così fatte?
Statene alla larga, non otterreste mai un rimedio.
Salve a tutti
                                                      
      Paolo Oddenino Paris