mercoledì 24 luglio 2013

EL NAGUAL di Paolo Oddenino Paris

Paolo Oddenino Paris ha realizzato una rivista di Crescita Personale dal nome EL NAGUAL, ora on line su www.crescitapersonale.com.
All'interno di questa trovate una rubrica che lui segue personalmente: "La scrivania del NAGUAL"


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martedì 16 luglio 2013

Un fiocco di neve



Un fiocco di neve

gli articoli di Paolo Oddenino Paris
Il vento soffiava lento, sembrava pigro. Le foglie si muovevano a mala pena. Una nuvola passeggera transitava sospirando. Io camminavo per il prato alla ricerca di qualcosa, ma non sapevo cosa…capita…
Il cielo azzurro mi dava la sensazione di immensità e più lo guardavo più mi sembrava di conoscerlo, non il cielo in sé, ma ciò che conteneva.
Vita? Intelligenze? Dio?
Mah…e mentre riflettevo su questo mi venne in mente di chiedere un segno uno qualunque che mi indicasse che non eravamo soli.
Aprii le mani spalancando le braccia, come ad invocare il segno.
Rimasi alcuni minuti a faccia in su ad attendere, poi improvvisamente senza nessun preavviso sulla mia mano destra cadde un fiocco di neve, a luglio è perlomeno strano!
Ecco il segno, semplice, piccolo ma di una bellezza straordinaria, la sua struttura perfetta, il suo disegno che solo un Dio avrebbe potuto creare.
Fui felice.
A volte basta poco per esserlo.
Tornai a casa con il cuore colmo di gioia. La mente vuota. Il corpo efficiente e leggero.
Mia madre mi chiese dove fossi stato. “In un prato” Risposi ancora stralunato.
“Hai l’aria di uno che ha visto i marziani”. Disse sorridendo.
“No” Risposi “Solo un fiocco di neve”.
Rimasi ricoverato per una settimana in  osservazione in psichiatria…
Quando ti capita di vedere qualcosa di straordinario, meglio tacere…
Avevo 9 anni. Questa è l’unica “giustificazione” che riesco a dare.
Stateve accuorti stregoni…potreste finire in osservazione psichiattrica anche per più di una settimana.
Ciao
                                                               
    Paolo Oddenino Paris

lunedì 15 luglio 2013

Distinzione tra pignoleria e perfezionismo



Distinzione tra pignoleria e perfezionismo

Gli articoli di Paolo Oddenino Paris
Esiste una distinzione fondamentale tra le due modalità comportamentali.
La prima è determinata da una sorta di ossessione mentre la seconda dalla volontà di eseguire o far eseguire qualcosa in modo perfetto.
Il pignolo si sofferma spesso su elementi insignificanti dando loro un’importanza rilevante, mentre invece non l’hanno affatto, diversamente il perfezionista cerca di eseguire qualsiasi cosa al meglio delle proprie capacità.
A volte i due comportamenti vengono confusi dall’osservatore scambiando uno per l’altro.
Occorre essere attenti a non commettere questo errore poiché si avrebbe della persona un’idea del tutto sbagliata.
La perfezione è ciò che guida la persona verso il meglio delle proprie qualità, la pignoleria, spesso è solo un tentativo di imitazione del perfezionismo senza mai esserlo.
Si dice che anche il prete sbaglia a dire Messa, ma non per questo è da accusare, anzi da capire poiché essendo un essere umano può commettere errori. Diversi sarebbero i “giudizi” dei due tipi: il pignolo ed il perfezionista. Il pignolo eserciterà critica mentre il perfezionista sarebbe tollerante.
L’idea di eseguire un lavoro in modo perfetto nasce dalla volontà di soddisfare lo Spirito mentre l’idea del pignolo dalla volontà di soddisfare l’ego.
Se poi osserviamo con attenzione il pignolo scopriamo che commette un sacco di errori di cui non si accorge nemmeno, diversamente il perfezionista quando commette un errore tende a correggerlo senza troppa ansia.
Questo articolo ha la funzione di far riflettere e correggere, se è il caso il comportamento.
D’altronde è l’unica cosa che ci è possibile fare senza dover ricorrere necessariamente allo psicologo!
Immagina di fare una frittata, il perfezionista la farà seguendo le regole culinarie senza troppa ossessione diversamente il pignolo sarebbe capace di gettarla nella spazzatura se non è venuta come avrebbe voluto.
Meditate su questo argomento poiché spesso è fagocitatore di discussioni assolutamente inutili.

Ciao
                                                                    Paolo Oddenino Paris

mercoledì 10 luglio 2013

In principio era il Verbo



In principio era il Verbo

Gli articoli di Paolo Oddenino Paris
Con queste parole Giovanni l’evangelista annuncia la nascita del mondo.
Il “Verbo”….ma che significato ha?
Evidentemente di un suono o per lo meno di una vibrazione sonora. E poi? Come ha fatto a “creare” l’universo?
Teologi e antropologi si sono posti questa domanda milioni di volte senza mai riuscire a dare una risposta soddisfacente.
Non ho la pretesa di avere la risposta in tasca, ma qualcosa mi viene in mente. Se tutto è vibrazione, forse è stato sufficiente mutare una sola vibrazione perché qualcosa succedesse, poi di conseguenza mutarne altre, ed ecco il mondo come lo vediamo.
Certo, sappiamo che è una mera illusione, ma in fondo in questa illusione ci viviamo, abbiamo sentimenti, pensieri, emozioni e tutto quanto riguarda la cognizione dell’essere umano.
Compresa la “Divinità”. Già…
Dove sarà mai? Dentro di noi, ovviamente, ma per qualcuno ovvio non è.
Meglio credere che un Dio sia “fuori” e demandare a Lui ogni responsabilità di quanto avviene. Bella o brutta che sia meglio se la responsabilità l’accolliamo a qualcun altro. Fato? Destino? Dio? Poco importa, ciò che importa è non assumersela.
E il famoso “Verbo” ora dove è? Che sia anch’esso dentro di noi? Ancora le ricerche non lo hanno confermato, ma nemmeno hanno smentito nulla a proposito.
Quali ricerche? Quelle dei filosofi, dei fisici quantistici, e infine quelle dei Teologi.
Forse solo qualche Iniziato lo ha compreso, ma tace, ovviamente….
Verbo, termine usato sia a proposito e sia a sproposito per indicare una quantità di cose, la parola, Dio, verbalizzare, ecc.
Una semplice parola che ha fatto impazzire migliaia di persone per il suo significato nascosto.
Ma quanto è nascosto? Se è dentro di noi dovremmo poterlo trovare, certo con un po’ di pazienza e buona volontà.
Giovanni l’evangelista afferma poi che si è incarnato ma nessuno lo ha riconosciuto…che disdetta!
Eppure il Cristo lo ha ripetuto decine di volte.
Che non sappiano leggere?
Oppure che si permettano di interpretare “liberamente” e senza ritegno una sola frase di Gesù?
Oh Buon Gesù perdonali perché nemmeno loro sanno quello che fanno e soprattutto dicono.
E se puoi perdona anche me che mi fregio del Tuo Nome per scrivere il mio pensiero.
Non sono un “Illuminato” e nemmeno ho la pretesa di esserlo, ma certe cose che hai detto credo di averle comprese e forse, anche messe in pratica.
Ai posteri l’ardua sentenza….ma mi sa che la “sentenza” dovrò pronunciarla io stesso, da ciò che ho capito.
Ciao Gesù e ciao a tutti voi che avete letto questo brano.

                                                              Paolo Oddenino Paris

lunedì 8 luglio 2013

La vibrazione vocale come arte

LA VIBRAZIONE VOCALE COME ARTE

La vibrazione vocale come suono
In questo articolo non mi riferisco ai vari cantanti, ma ad un preciso gruppo che ha fatto della vibrazione vocale un’arte sopraffina, si tratta del gruppo Sham Eloha.
Diretto da Sonia Bottacin, diplomata in pianoforte e direzione di coro al conservatorio di Torino.
Abbiamo avuto, tutti coloro che hanno ascoltato le melodie vibranti, uno stato emozionale ed un mutamento della coscienza incredibili.
Sonia ha saputo trasformare un semplice “coro”, che non canta ma fa vibrare la voce in uno strumento energetico potente.
Le possibilità di applicazione sono molteplici, non ultima quella di favorire la guarigione.
Un gruppo di volontari che non prendono un soldo ma che mettono voce e cuore nella loro rappresentazione.
Questa iniziativa è nata in virtù del termine dell’Accademia. Ecco cosa sanno fare le persone che hanno capito il valore di 7 anni di studio e sperimentazione.
Poche, pochissime le persone che abbiano sviluppato un così maestoso programma.
Alcuni si sono “persi” alla ricerca di un nuovo “maestro”, altri hanno proseguito i lavori “fuori corso”, altri ancora si sono improvvisati “maestrini”.
Ma tutto avviene secondo  un disegno che solo chi sa “vedere” può comprendere. E “vedere” è una qualità che occorre sviluppare, non ci si improvvisa nel vedere.
Sonia ha saputo vedere e non solo, creare, compattare un gruppo e sviluppare un percorso.
Ora l’Accademia può fregiarsi di un elemento in più. Chi partecipa impara a riconoscere il valore della vibrazione vocale, senza parole, solo suoni emessi con le corde vocali. Un bel passo avanti nella ricerca, nella sperimentazione e poi nella verifica.
Il gruppo estende il proprio lavoro anche per armonizzare le coppie, per dare loro una più intensa gioia di vivere l’amore.
Ma non solo, quando ci si trova ai ritiri il gruppo e tutti i partecipanti, guidati da Sonia vivono quel suono, un suono che ha ri-scoperto Sonia e lo ha inserito quale elemento di rinforzo per i lavori.
Che dire di più?
Vieni e vivi anche tu l’esperienza, tornerai a casa con un’energia nuova, rinnovata, fortificata.
Ed ora il mio saluto e un grazie a Sonia Bottacin…
Ciao
                                                                        Paolo Oddenino Paris