Un fiocco di neve
Il vento soffiava lento, sembrava pigro. Le foglie si
muovevano a mala pena. Una nuvola passeggera transitava sospirando. Io camminavo
per il prato alla ricerca di qualcosa, ma non sapevo cosa…capita…
Il cielo azzurro mi
dava la sensazione di immensità e più lo guardavo più mi sembrava di
conoscerlo, non il cielo in sé, ma ciò che conteneva.
Vita? Intelligenze?
Dio?
Mah…e mentre
riflettevo su questo mi venne in mente di chiedere un segno uno qualunque che
mi indicasse che non eravamo soli.
Aprii le mani
spalancando le braccia, come ad invocare il segno.
Rimasi alcuni
minuti a faccia in su ad attendere, poi improvvisamente senza nessun preavviso
sulla mia mano destra cadde un fiocco di neve, a luglio è perlomeno strano!
Ecco il segno, semplice,
piccolo ma di una bellezza straordinaria, la sua struttura perfetta, il suo
disegno che solo un Dio avrebbe potuto creare.
Fui felice.
A volte basta poco
per esserlo.
Tornai a casa con
il cuore colmo di gioia. La mente vuota. Il corpo efficiente e leggero.
Mia madre mi chiese
dove fossi stato. “In un prato” Risposi ancora stralunato.
“Hai l’aria di uno
che ha visto i marziani”. Disse sorridendo.
“No” Risposi “Solo
un fiocco di neve”.
Rimasi ricoverato
per una settimana in osservazione in
psichiatria…
Quando ti capita di
vedere qualcosa di straordinario, meglio tacere…
Avevo 9 anni.
Questa è l’unica “giustificazione” che riesco a dare.
Stateve accuorti
stregoni…potreste finire in osservazione psichiattrica anche per più di una
settimana.
Ciao
Paolo Oddenino
Paris
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