giovedì 29 agosto 2013

La funzione della carta-vetro



La funzione della carta-vetro

Moltissime persone credono che la carta-vetro serva per lisciare superfici, renderle più gradevoli alla vista ed al tatto…Vero.
Ma esiste una funzione che pochissimi conoscono. Quella di raschiare via dal cervello idee errate. Forse a qualcuno potrebbe sembrare esagerato, ma vi posso assicurare che a volte, nonostante questa pratica, certe idee permangono.
Un esempio: che il “Maestro” debba mostrare i suoi poteri. Che debba dare esibizione di se stesso nelle più diverse manifestazioni. Che “svolazzi” o cammini sulle acque…
Paolo Oddenino Paris

A me è capitato di camminare sulla neve, nel fuoco, e di svolazzare, ma sempre e solo per i fatti miei e non intendo certo dare “dimostrazioni”. D’altronde la Via ha un assioma che ricordo dice: “Sperimenta  e verifica”, ossia, io ti dico come fare e tu lo fai!
Poi rimani sorpreso dal fatto che ti riesce pure, ma tant’è…
Che io sappia nessun “Guru” Indiano ha mai dato dimostrazioni di volare o di diventare invisibile, ciononostante quasi tutti hanno avuto ed hanno tutt’ora migliaia di seguaci.
Eh…però loro sono Indiani.
Un tizio nato e vissuto a Torino, vuoi mettere, non è nessuno in confronto.
Mi consola il fatto che, solo in Italia, oltre 30mila persone abbiano seguito i miei seminari e che oltre 3000 persone abbiano frequentato l’Accademia, pur sapendo che l’autore dei seminari e la Guida dell’Accademia è un Italiano.
Non esiste carta-vetro per certi cervelli, ci vorrebbe proprio una piallatrice.
Ma credo che nemmeno con quella si otterrebbe qualcosa, d’altronde non vi è più sordo di chi non vuol sentire.
In compenso vi sono persone che continuano a scrivermi o a telefonarmi per ringraziarmi di ciò che hanno ricevuto, senza contare il fatto che i “fuori corso” sono sempre entusiasti delle novità che propongo.
Non è mai stato necessario che diventassi invisibile di fronte a loro, è stato sufficiente spiegare come si fa e lo hanno fatto, così come non è mai stato necessario che mi esibissi in una levitazione, ma solo che spiegassi come fare e loro lo hanno fatto.
Così come essere in tre o quattro luoghi contemporaneamente, oppure portare energia a chi ne avesse bisogno. Tutti lo hanno fatto e con facilità.
Non ho dovuto usare la carta-vetro, solo dare spiegazioni filosofiche e la tecnica.
Ricordo un pomeriggio a Palermo, stavo dicendo che non abbiamo limiti, quando fui interrotto da un tizio che mi disse di non dire stupidaggini. Esattamente mi disse: “Ecco io voglio toccarmi con il mignolo della mano sinistra il gomito sinistro. E questo è un limite”.
“Ma no” Risposi “Se vuole vengo da lei e glielo faccio toccare”.
“Ah si? E come farebbe?” Chiese con aria di sfida.
“Le rompo il braccio, semplice”. Risposi.
La conversazione non continuò perché un giovane invitò l’imbecille ad uscire dall’aula nella quale tenevo la conferenza, perché, spiegò che tutti loro erano interessati al mio discorso e non avevano bisogno di nessuna dimostrazione, anche perché io stavo parlando dei limiti della mente e non del corpo. E l’imbecille uscì.
Scoprii dopo che era il presidente dell’associazione Psicologi di Palermo.
A voi ogni considerazione.
L’invito in questo articolo è di non munirvi di carta-vetro, ma di pazienza e di un po’ di umorismo, nel caso incontraste persone con un cervello arrugginito.
Ma di solito più che di cervello nella testa hanno solo segatura.
Agli amici più cari un saluto ed un sorriso.
                                                                   Paolo Oddenino Paris

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