La funzione della carta-vetro
Moltissime persone credono che la carta-vetro serva per
lisciare superfici, renderle più gradevoli alla vista ed al tatto…Vero.
Ma esiste una
funzione che pochissimi conoscono. Quella di raschiare via dal cervello idee
errate. Forse a qualcuno potrebbe sembrare esagerato, ma vi posso assicurare
che a volte, nonostante questa pratica, certe idee permangono.
Un esempio: che il
“Maestro” debba mostrare i suoi poteri. Che debba dare esibizione di se stesso
nelle più diverse manifestazioni. Che “svolazzi” o cammini sulle acque…
A me è capitato di
camminare sulla neve, nel fuoco, e di svolazzare, ma sempre e solo per i fatti
miei e non intendo certo dare “dimostrazioni”. D’altronde la Via ha un assioma
che ricordo dice: “Sperimenta e
verifica”, ossia, io ti dico come fare e tu lo fai!
Poi rimani sorpreso
dal fatto che ti riesce pure, ma tant’è…
Che io sappia
nessun “Guru” Indiano ha mai dato dimostrazioni di volare o di diventare
invisibile, ciononostante quasi tutti hanno avuto ed hanno tutt’ora migliaia di
seguaci.
Eh…però loro sono
Indiani.
Un tizio nato e
vissuto a Torino, vuoi mettere, non è nessuno in confronto.
Mi consola il fatto
che, solo in Italia, oltre 30mila persone abbiano seguito i miei seminari e che
oltre 3000 persone abbiano frequentato l’Accademia, pur sapendo che l’autore
dei seminari e la Guida dell’Accademia è un Italiano.
Non esiste
carta-vetro per certi cervelli, ci vorrebbe proprio una piallatrice.
Ma credo che
nemmeno con quella si otterrebbe qualcosa, d’altronde non vi è più sordo di chi
non vuol sentire.
In compenso vi sono
persone che continuano a scrivermi o a telefonarmi per ringraziarmi di ciò che
hanno ricevuto, senza contare il fatto che i “fuori corso” sono sempre
entusiasti delle novità che propongo.
Non è mai stato
necessario che diventassi invisibile di fronte a loro, è stato sufficiente
spiegare come si fa e lo hanno fatto, così come non è mai stato necessario che
mi esibissi in una levitazione, ma solo che spiegassi come fare e loro lo hanno
fatto.
Così come essere in
tre o quattro luoghi contemporaneamente, oppure portare energia a chi ne avesse
bisogno. Tutti lo hanno fatto e con facilità.
Non ho dovuto usare
la carta-vetro, solo dare spiegazioni filosofiche e la tecnica.
Ricordo un
pomeriggio a Palermo, stavo dicendo che non abbiamo limiti, quando fui
interrotto da un tizio che mi disse di non dire stupidaggini. Esattamente mi
disse: “Ecco io voglio toccarmi con il mignolo della mano sinistra il gomito
sinistro. E questo è un limite”.
“Ma no” Risposi “Se
vuole vengo da lei e glielo faccio toccare”.
“Ah si? E come
farebbe?” Chiese con aria di sfida.
“Le rompo il
braccio, semplice”. Risposi.
La conversazione
non continuò perché un giovane invitò l’imbecille ad uscire dall’aula nella
quale tenevo la conferenza, perché, spiegò che tutti loro erano interessati al
mio discorso e non avevano bisogno di nessuna dimostrazione, anche perché io
stavo parlando dei limiti della mente e non del corpo. E l’imbecille uscì.
Scoprii dopo che
era il presidente dell’associazione Psicologi di Palermo.
A voi ogni
considerazione.
L’invito in questo
articolo è di non munirvi di carta-vetro, ma di pazienza e di un po’ di
umorismo, nel caso incontraste persone con un cervello arrugginito.
Ma di solito più
che di cervello nella testa hanno solo segatura.
Agli amici più cari
un saluto ed un sorriso.
Paolo Oddenino Paris
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