Prove e Certezze
Se vuoi attraversare la strada, prima guardi a sinistra
poi a destra e se non ci sono rischi, attraversi.
Lo fai con
certezza.
Hai mai visto una
persona che, dopo essersi accertata che non vi sono auto in arrivo provi ad
attraversare la strada?
O lo fa o non lo
fa.
Certe cose non si
provano, si fanno e basta.
Provare significa
perdere tempo, essere assaliti da insicurezza, avere dubbi su se stessi o sulla
propria vista…
Se hai imparato ad
andare in bicicletta quando avevi sei anni e poi non ci sei mai più andato,
cosa faresti se ora, a trent’anni, due amici ti invitassero a fare una
passeggiata in bici? Provi a pedalare?
Evidentemente no,
pedali e vai.
Dal giorno in cui
hai imparato a stare in equilibrio sulla bicicletta nessuno al mondo potrà
fartelo scordare! Lo hai metabolizzato. Lo sai fare. E lo fai.
Vi sono cose di cui
si ha certezza e nessuno le mette in dubbio.
Altre cose possono
non essere certe solo perché non si sono mai provate.
Provare significa
sperimentare, subito dopo la sperimentazione vi è la verifica.
Quando una cosa è
verificata non necessita più di essere provata una seconda volta, la si esegue
e basta.
Chi potrebbe dire
il contrario? Solo chi è insicuro, “timido” o addirittura incapace.
Ma se fosse
veramente incapace, probabilmente non sarebbe riuscito nemmeno la prima volta.
E’ pur vero che le
certezze a volte ci fanno commettere errori, ma solo perché si è data fiducia a
persone che non la meritavano.
Se ad un bambino di
sette anni viene affidato un compito che potrebbe svolgere solo uno di dodici
anni, sappiamo di correre un rischio.
Certo il bambino di
sette anni potrebbe portare a termine il compito perfettamente, ma sarebbe
un’imprudenza continuare a fargli fare cose che richiederebbero una maturità
maggiore.
Ecco perché occorre
certezza.
Si è eseguita una
prova ed è andata bene, ma approfittare di questo è scorretto.
Nella persona
adulta le certezze sono conosciute e se non lo fossero, sarebbe utile
informarsi. Oppure sperimentare come detto sopra.
A volte la
sperimentazione offre dei risultati sconcertanti, addirittura dannosi, per
questo è necessaria, per evitare di commettere lo stesso errore più volte.
Errare umanum est…
Si, vallo a
spiegare a chi si è rotto le ossa perché non
ha guardato a sinistra ed a destra prima di attraversare la strada.
Eppure…l’essere
umano tende, non sempre per fortuna, a commettere gli stesi errori più volte.
Distrazione? Oppure
presunzione? O cos’altro?
Quando non sapevo
sciare, nel momento in cui stavo per cadere, mi buttavo io stesso di lato, per
evitare il peggio. Un amico, che mi stava insegnando mi disse :”Tu non cadi, tu
ti butti a terra. Fai così in quei momenti…” E mi ha insegnato ad evitare di
cadere ed a svoltare correttamente.
In realtà mi
buttavo a terra per paura di farmi male se fossi rotolato senza controllo.
Anche questa è
sperimentazione, ma può essere evitata se hai un buon insegnante.
Quando mandi una
cartolina non stai dieci minuti a pensare come scrivere. Scrivi e basta. Solo
se stai apprendendo a scrivere ci pensi, ma quando lo sai fare non ti passa
nemmeno per l’anticamera del cervello come scrivere. Se mai cosa.
Siamo esseri stupendi direbbe Luigi l’O.B. ed a ragione.
Di quante cose
siamo certi verso i trent’anni? Ed a quaranta? Ed a settanta?
Ogni momento è un
apprendimento, ogni apprendimento è una certezza.
Tralasciamo i dubbi
e le prove.
Sforziamoci di
avere il coraggio di agire.
A volte potrebbe
sembrare difficile, ma poi, eseguito il fatto, ci viene da sorridere.
Le nostre
insicurezze erano solo illusioni!
Prove e certezze
fanno parte della vita. Superate le prime rimangono le certezze.
Usiamole con
intelligenza.
Un saluto
Paolo Oddenino Paris
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