lunedì 25 febbraio 2013

Prove e Certezze (POP)



Prove e Certezze




Se vuoi attraversare la strada, prima guardi a sinistra poi a destra e se non ci sono rischi, attraversi.

Lo fai con certezza.

Hai mai visto una persona che, dopo essersi accertata che non vi sono auto in arrivo provi ad attraversare la strada?

O lo fa o non lo fa.

Certe cose non si provano, si fanno e basta.

Provare significa perdere tempo, essere assaliti da insicurezza, avere dubbi su se stessi o sulla propria vista…

Se hai imparato ad andare in bicicletta quando avevi sei anni e poi non ci sei mai più andato, cosa faresti se ora, a trent’anni, due amici ti invitassero a fare una passeggiata in bici? Provi a pedalare?

Evidentemente no, pedali e vai.

Dal giorno in cui hai imparato a stare in equilibrio sulla bicicletta nessuno al mondo potrà fartelo scordare! Lo hai metabolizzato. Lo sai fare. E lo fai.

Vi sono cose di cui si ha certezza e nessuno le mette in dubbio.

Altre cose possono non essere certe solo perché non si sono mai provate.

Provare significa sperimentare, subito dopo la sperimentazione vi è la verifica.

Quando una cosa è verificata non necessita più di essere provata una seconda volta, la si esegue e basta.

Chi potrebbe dire il contrario? Solo chi è insicuro, “timido” o addirittura incapace.

Ma se fosse veramente incapace, probabilmente non sarebbe riuscito nemmeno la prima volta.

E’ pur vero che le certezze a volte ci fanno commettere errori, ma solo perché si è data fiducia a persone che non la meritavano.

Se ad un bambino di sette anni viene affidato un compito che potrebbe svolgere solo uno di dodici anni, sappiamo di correre un rischio.

Certo il bambino di sette anni potrebbe portare a termine il compito perfettamente, ma sarebbe un’imprudenza continuare a fargli fare cose che richiederebbero una maturità maggiore.

Ecco perché occorre certezza.

Si è eseguita una prova ed è andata bene, ma approfittare di questo è scorretto.

Nella persona adulta le certezze sono conosciute e se non lo fossero, sarebbe utile informarsi. Oppure sperimentare come detto sopra.

A volte la sperimentazione offre dei risultati sconcertanti, addirittura dannosi, per questo è necessaria, per evitare di commettere lo stesso errore più volte.

Errare umanum est…

Si, vallo a spiegare a chi si è rotto le ossa perché non  ha guardato a sinistra ed a destra prima di attraversare la strada.

Eppure…l’essere umano tende, non sempre per fortuna, a commettere gli stesi errori più volte.

Distrazione? Oppure presunzione? O cos’altro?

Quando non sapevo sciare, nel momento in cui stavo per cadere, mi buttavo io stesso di lato, per evitare il peggio. Un amico, che mi stava insegnando mi disse :”Tu non cadi, tu ti butti a terra. Fai così in quei momenti…” E mi ha insegnato ad evitare di cadere ed a svoltare correttamente.

In realtà mi buttavo a terra per paura di farmi male se fossi rotolato senza controllo.

Anche questa è sperimentazione, ma può essere evitata se hai un buon insegnante.

Quando mandi una cartolina non stai dieci minuti a pensare come scrivere. Scrivi e basta. Solo se stai apprendendo a scrivere ci pensi, ma quando lo sai fare non ti passa nemmeno per l’anticamera del cervello come scrivere. Se mai cosa.

Siamo esseri stupendi direbbe Luigi l’O.B. ed a ragione.

Di quante cose siamo certi verso i trent’anni? Ed a quaranta? Ed a settanta?

Ogni momento è un apprendimento, ogni apprendimento è una certezza.

Tralasciamo i dubbi e le prove.

Sforziamoci di avere il coraggio di agire.

A volte potrebbe sembrare difficile, ma poi, eseguito il fatto, ci viene da sorridere.

Le nostre insicurezze erano solo illusioni!

Prove e certezze fanno parte della vita. Superate le prime rimangono le certezze.

Usiamole con intelligenza.



Un saluto



                                                                     Paolo Oddenino Paris

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