La lealtà
E’ sempre difficile descrivere
una qualità. La lealtà è una delle qualità più difficili da definire, esprimere
e forse capire.
Molte persone considerano la
lealtà l’essere “leali” verso…un amico, un gruppo, un socio, ecc.
A mio avviso essa è molto di più:
è coraggio di esprimere senza offendere, le proprie considerazioni, quando sono
contrarie ad un pensiero o un’azione compiuta da chi ci è vicino.
Lealtà è evidenziare, con
gentilezza, gli errori degli altri, specie se questi sono amici. Lealtà è
accettare di essere criticato da un amico e non turbarsi o arrabbiarsi perché
ci ha mostrato un nostro “difetto”, anzi lo si dovrebbe ringraziare per la sua
collaborazione a renderci migliori.
Lealtà è anche tacere quando le
parole sarebbero superflue. Non mi sto riferendo ai “non detti” che sono
tutt’altra cosa! In questo caso il silenzio è
una forma di lealtà. Vi è molto di più.
Se un tuo amico venisse
danneggiato, forse ti interesseresti ad aiutarlo…se non lo fai significa che la tua lealtà è piuttosto
debole, ossia non autentica.
Un giorno mi raccontarono una
storia; un tizio stava tramando alle spalle di un socio della stessa azienda.
Un impiegato scoprì il fatto. Era una persona leale, riconoscente ai datori di
lavoro e decisamente onesto.
Si recò dal socio che stava per
essere danneggiato e gli spiegò quanto aveva scoperto. Quanto successo dopo, in
questo contesto non ha importanza, ma l’assurdità invece si. Il socio sleale si
infuriò con l’impiegato, minacciando di licenziarlo, se non avesse ritrattato
quanto detto.
L’impiegato non ci mise nemmeno
un secondo nel dire che non lo avrebbe mai fatto e che era disposto a perdere
il posto pur di mantenere la sua versione, che era la verità scoperta da lui,
in modo del tutto casuale.
Non fu licenziato. I soci
divisero l’azienda e lui rimase con quello che sarebbe stato “fregato”
dall’altro. Due anni dopo divenne lui stesso socio.
La lealtà premia.
Certamente l’impiegato aveva
ottime qualità per assumere il nuovo ruolo, di fatto però non sarebbero mai emerse
se non si fosse comportato in modo leale.
Muoversi in difesa di chi ti ha
dato qualcosa non è da tutti.
Il “menefreghismo” imperversa e,
la scusa ovviamente è sempre la stessa; “è causativo”.
Vorrei che immaginasi da essere
dal dentista che sta per trapanarti un dente, ma l’anestesia non ha compiuto a
fondo il suo “lavoro”…potrai urlare e poi sentirti dire: “Sei causativo”! Che
effetto ti farebbe?
Ti domanderai cosa c’entra questo
con la lealtà…non ho intenzione di spiegarlo, vorrei ci arrivaste da soli. Chiedo
troppo?
Mi auguro che quanto esposto
abbia fatto riflettere e meditare quanto si è veramente leali e non solo
disposti a ricevere…
Inoltre vi ricordo che dare e
ricevere sono la stessa cosa.
Per chi ha capito complimenti e
per chi non ha capito un fico secco…si dia da fare poiché la vita potrebbe
riservarti “sorprese”.
Certamente la sorpresa più
gratificante è scoprire che, da chi meno te lo aspetti, si riveli una lealtà
incrollabile.
A tutti un augurio di incontrare
queste persone.
Paolo
Oddenino Paris
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