giovedì 7 marzo 2013

Viaggio a Ixland (POP)



Viaggio a Ixland


Viaggio a Ixland - articolo di Paolo Oddenino Paris
Carlos Castaneda descrive in modo romanzato un’eperienza vissuta con il suo Maestro Don Juan.
In realtà le esperienze sono più di una, ma una serie affascinante.
In questo articolo voglio parlarvi del mio viaggio a Ixland, con Martin, il mio Maestro.
Mi telefonò un mattino pregandomi di andarlo a prendere rapidamente dato che avremmo dovuto partire presto. Erano le 5 del mattino.
“E non scordare il passaporto” mi disse.
In meno di 30 minuti ero sotto casa sua.
“Ciao, ben arrivato: Tutto bene?” mi chiese Martin.
“Si tutto ok” risposi.
“Dove andiamo?” chiesi.
“Non fare domande, è una sorpresa, tu guida e io ti indico la strada”. Rispose Martin.
Mi diressi verso l’autostrada per Milano, pensavo avremmo preso un aereo all’aeroporto della Malpensa.
Invece giunti vicino a Milano mi fece girare per i laghi.
“Ecco, hai l’espressione delusa”: Iniziò Martin.
“Quando sei con me non avere aspettative, lascia che sia l’intuizione a guidarti non la ragione”.
“Voglio farti conoscere una persona che sicuramente troverai interessante, si chiama Veronica”. E ammutolì.
Mi indicò le diverse strade da percorrere sin che giungemmo in un paesino  della Brianza.
Mi fece fermare l’auto nei pressi di una cascina.
“Vieni” Disse. “Veronica abita proprio lì” disse indicando una vecchia cascina.
La incontrammo mentre mungeva…
“Eh questi lavori bisogna farli presto” Disse la donna.
“Chi è il tuo amico?” Chiese,
“Non è un mio amico” Rispose Martin, “E’ un ragazzo che ha bisogno di te”.
Lo guardai stupito,
“Lei sa togliere i vermi” Affermò Martin con importanza.
“Ma io non ho i vermi” Dissi sconcertato.
“Non ancora” Proseguì Martin.
“Come non ancora…pensi che mi verranno?”
“No, ma non si sa mai…”Disse con un sorriso.
“Tu devi essere matto” Dissi.
“Lo sono diversamente non sarei qui con te.
“E il passaporto? Perché mi hai detto di portarlo? Chiesi.
“E’ un documento, non vorrai andare in giro senza documenti?” Rispose sempre sorridendo.
“Mi dia il suo passaporto” Disse Veronica.
Gli consegnai il passaporto. Lo guardò con attenzione, se o girò tra le mani e poi me lo restituì.
“NO, non ha i vermi” affermò Veronica. “Però è presuntuoso!”
Mi sentii quasi offeso.
“Adesso lavati le mani in quel catino di aceto, poi  ti farò una cosa” Continuò Veronica.
Di malavoglia mi lavai le mani.
Rapidamente Veronica mi prese  alle spalle e mi diede una ginocchiata proprio in mezzo alla schiena”
Mi sentii stralunato, ma stranamente  euforico.
“Ecco” Disse Veronica ”Ora è meno presuntuoso e più gioviale”
“Questa sera quando andrai a dormire ricorda la mia azione e senti la tua schiena” Disse.
“Grazie Veronica” Disse Martin con un largo sorriso. Ora sono più tranquillo.
“Vieni, torniamo a casa” Disse rivolto a me.
Per tutto il viaggio mi spiegò il significato di quella strana azione e ne compresi pienamente il significato.
Certo non avevo i vermi ma un altro disturbo che non si manifestava che in momenti di tensione.
Da quel giorno non lo ebbi mai più.
Veronica aveva circa 90 anni ma ne dimostrava 60 al massimo.
Era una donna dotata di abilità naturali e Martin l’aveva conosciuta anni prima quando faceva ancora il medico.
Fu lei a guarire lui da una fastidiosa orticaria, con un infuso di erbe. Mentre lui le aveva somministrato…dell’aspirina!
Non tutto ciò che sembra è come sembra…
A volte potrebbe essere peggio…

Un saluto

                                                                Paolo Oddenino Paris


Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento sarà presto visibile. Grazie!