Viaggio a Ixland
Carlos Castaneda descrive in modo romanzato un’eperienza
vissuta con il suo Maestro Don Juan.
In realtà le
esperienze sono più di una, ma una serie affascinante.
In questo articolo
voglio parlarvi del mio viaggio a Ixland, con Martin, il mio Maestro.
Mi telefonò un
mattino pregandomi di andarlo a prendere rapidamente dato che avremmo dovuto
partire presto. Erano le 5 del mattino.
“E non scordare il
passaporto” mi disse.
In meno di 30
minuti ero sotto casa sua.
“Ciao, ben
arrivato: Tutto bene?” mi chiese Martin.
“Si tutto ok”
risposi.
“Dove andiamo?”
chiesi.
“Non fare domande,
è una sorpresa, tu guida e io ti indico la strada”. Rispose Martin.
Mi diressi verso
l’autostrada per Milano, pensavo avremmo preso un aereo all’aeroporto della
Malpensa.
Invece giunti
vicino a Milano mi fece girare per i laghi.
“Ecco, hai
l’espressione delusa”: Iniziò Martin.
“Quando sei con me
non avere aspettative, lascia che sia l’intuizione a guidarti non la ragione”.
“Voglio farti
conoscere una persona che sicuramente troverai interessante, si chiama
Veronica”. E ammutolì.
Mi indicò le
diverse strade da percorrere sin che giungemmo in un paesino della Brianza.
Mi fece fermare
l’auto nei pressi di una cascina.
“Vieni” Disse.
“Veronica abita proprio lì” disse indicando una vecchia cascina.
La incontrammo
mentre mungeva…
“Eh questi lavori
bisogna farli presto” Disse la donna.
“Chi è il tuo
amico?” Chiese,
“Non è un mio
amico” Rispose Martin, “E’ un ragazzo che ha bisogno di te”.
Lo guardai stupito,
“Lei sa togliere i
vermi” Affermò Martin con importanza.
“Ma io non ho i
vermi” Dissi sconcertato.
“Non ancora”
Proseguì Martin.
“Come non
ancora…pensi che mi verranno?”
“No, ma non si sa
mai…”Disse con un sorriso.
“Tu devi essere
matto” Dissi.
“Lo sono
diversamente non sarei qui con te.
“E il passaporto?
Perché mi hai detto di portarlo? Chiesi.
“E’ un documento,
non vorrai andare in giro senza documenti?” Rispose sempre sorridendo.
“Mi dia il suo
passaporto” Disse Veronica.
Gli consegnai il
passaporto. Lo guardò con attenzione, se o girò tra le mani e poi me lo
restituì.
“NO, non ha i
vermi” affermò Veronica. “Però è presuntuoso!”
Mi sentii quasi
offeso.
“Adesso lavati le
mani in quel catino di aceto, poi ti
farò una cosa” Continuò Veronica.
Di malavoglia mi
lavai le mani.
Rapidamente
Veronica mi prese alle spalle e mi diede
una ginocchiata proprio in mezzo alla schiena”
Mi sentii
stralunato, ma stranamente euforico.
“Ecco” Disse
Veronica ”Ora è meno presuntuoso e più gioviale”
“Questa sera quando
andrai a dormire ricorda la mia azione e senti la tua schiena” Disse.
“Grazie Veronica”
Disse Martin con un largo sorriso. Ora sono più tranquillo.
“Vieni, torniamo a
casa” Disse rivolto a me.
Per tutto il
viaggio mi spiegò il significato di quella strana azione e ne compresi
pienamente il significato.
Certo non avevo i
vermi ma un altro disturbo che non si manifestava che in momenti di tensione.
Da quel giorno non
lo ebbi mai più.
Veronica aveva
circa 90 anni ma ne dimostrava 60 al massimo.
Era una donna
dotata di abilità naturali e Martin l’aveva conosciuta anni prima quando faceva
ancora il medico.
Fu lei a guarire
lui da una fastidiosa orticaria, con un infuso di erbe. Mentre lui le aveva
somministrato…dell’aspirina!
Non tutto ciò che
sembra è come sembra…
A volte potrebbe
essere peggio…
Un saluto
Paolo Oddenino Paris
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